Progetto fami lab impact

VALLE CAMONICA

DIMENSIONE TERRITORIALE DELL’INTERVENTO: 

Il territorio di riferimento per l’ATSP è la Valle montana a nord di Brescia distribuita su 70 Km e costituita da 41 Comuni per un totale di circa 104.000 abitanti. I Comuni del territorio sono interamente compresi in zona montana, con insediamenti di scarse dimensioni.

La popolazione straniera in Valle Camonica costituisce un gruppo eterogeneo, formato sia da immigrazione storica che più recente, ed in costante movimento. Il tasso di immigrazione camuno è pari a quello nazionale, poco superiore all’8% della popolazione, ma nettamente inferiore sia a quello provinciale sia a quello lombardo, rispettivamente 11,37% e 12,56%. La distribuzione dei migranti è concentrata nei principali centri di fondovalle dove maggiori sono i servizi e le opportunità lavorative. 

AZIONE 1

Attivazione di laboratori di gestione del conflitto negli istituti scolastici con l’obiettivo di creare un programma di contrasto alle insorgenze di fenomeni di stigmatizzazione del razzismo, segnalati sempre più spesso nelle scuole della Vallecamonica. Questi laboratori, appositamente strutturati con la presenza dei mediatori o stranieri formati presenti sul territorio, hanno lo scopo di realizzare un confronto costruttivo e culturale e sensibilizzare studenti, sui temi della “diversità” e dell’integrazione e contribuire a creare un ambiente più accogliente, decostruendo stereotipi e discriminazioni.  Tale attività sarà in capo alla Comunità Montana di Valle Camonica.

AZIONE 2

Attivazione di mediatori culturali presso il polo ospedaliero, con particolare attenzione a momenti in cui vi possano essere delle criticità, quali visite specialistiche, pre-ricoveri o piccoli interventi; tale azione si propone infatti di fornire la possibilità alla popolazione straniera in situazione di vulnerabilità di fruire del supporto di mediatori linguistico-culturali. La presenza di tale figura permette non solo una traduzione linguistica di quanto espresso dalle persona e dell’operatore che eroga la prestazione, ma anche una maggiore comprensione da parte del professionista degli elementi specifici della cultura di appartenenza dell’assistito, migliorando la “compliance” del paziente e favorendo successivi accessi al Servizio.

Attivazione di mediatori culturali presso il polo territoriale, con particolare riferimento alle persone in condizioni di fragilità che si rivolgono agli operatori psicosociali o alle donne in gravidanza; specifica attenzione verrà posta alle donne che accedono all’ambulatorio multi-etnico attivo presso il Consultorio familiare di Darfo B.T. che si occupa di donne straniere. 

Valorizzare e qualificare il Servizio di mediazione familiare attraverso la realizzazione di Corsi di formazione dedicati al tema del Diritto di famiglia, della violenza di genere per permettere alle operatrici di implementare le loro conoscenze su Servizi, normative e prassi.  Tale attività sarà in capo all’ASST di Valle Camonica 

AZIONE 3 

Realizzazione e gestione di un sito internet responsive in più lingue per conoscere i servizi del welfare, un modo per fornire ai cittadini tramite smartphone informazioni qualificate. I cittadini potranno poi disporre di una mappa geo localizzata e completa dei servizi socio-sanitari e assistenziali, per consultare in tempo reale informazioni utili su orari di operatività, modalità di contatto, accesso ai servizi territoriali e prestazioni offerte. Tale attività sarà in capo alla Comunità Montana di Valle Camonica.

AZIONE 4 

Istituire una Consulta Stranieri, di carattere sociale e tecnico con delle rappresentanze delle diverse comunità straniere di Vallecamonica, per dar forma a diverse situazioni di interazione tra le agenzie territoriali, le organizzazioni no profit e gli enti del territorio impegnati a diverso titolo nella progettazione di interventi a favore dei residenti di origine straniera del territorio.

Creazione di un gruppo di auto mutuo aiuto composto da almeno n. 10 donne straniere attraverso il quale le madri straniere possano condividere le difficoltà di esperienze simili e diventare loro stesse un supporto l’una per l’altra, sia dal punto di vista emotivo che organizzativo, oltre a favorire l’integrazione sociale. Tale attività sarà in capo al Servizio Affidi dell’ente capofila.

Identificare almeno n. 15 famiglie italiane e/o straniere interessate a svolgere un percorso per avvicinarsi al tema dell’accoglienza temporanea di minori stranieri provenienti da realtà famigliari fragili e necessitanti di sostegno temporaneo.

L’ente capofila ATSP, oltre a coordinare e organizzare l’istituzione di una Consulta, attraverso un operatore dedicato per sostenere lo start –up, intende ampliare l’equipe del Servizio Affidi con un operatore dedicato a sostenere le donne straniere attraverso la creazione di un gruppo di auto mutuo aiuto e la creazione di una banca dati di famiglie d’appoggio.