Progetto fami lab impact

AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE

DIMENSIONE TERRITORIALE DELL’INTERVENTO:

Il progetto qui proposto si svolgerà come previsto all’interno del distretto tracciato dall’ASST di Cremona comprendendo quindi gli ambiti territoriali di Cremona e Casalmaggiore. Le azioni si integreranno con la programmazione zonale dei due ambiti in continuità con la promozione delle misure di inclusione sociale.

AZIONE 1

La rete intende promuovere una serie di iniziative da svolgersi durante i mesi estivi per sostenere l’apprendimento della lingua italiana per cittadini di paesi terzi o cittadini UE con background migratorio per rispondere alle esigenze di apprendimento della lingua e per dare continuità all’offerta già presente sul territorio. Inoltre, intende sostenere i giovani cittadini di paesi terzi o cittadini UE con background migratorio che frequentano le scuole secondarie di primo e di secondo grado, soprattutto promuovendo un approccio di peer education che unisca giovani della stessa età ma di origini diverse perché si supportino a vicenda nello studio. I percorsi proposti verranno realizzati in un’ottica conciliativa. Verranno proposte iniziative formative ad orari flessibili e verranno studiate strategie di baby-sitting per incentivare i genitori a partecipare ai corsi. Le azioni qui pianificate si svolgeranno durante il periodo estivo per gli anni 2019 e 2020 per un totale di 200 ore di attività complessive nei territori del cremonese e del casalasco.

AZIONE 2

L’Azione 2 risulta essere l’iniziativa principale di questo progetto.

Pertanto si intende lavorare insieme ai diversi professionisti del comparto sanitario del sociale perché venga realizzata una formazione specifica relativamente alle caratteristiche attuali del fenomeno migratorio e del lavoro integrato con gli operatori che si occupano di accoglienza di richiedenti asilo, ma soprattutto con i mediatori linguistico-culturali.

La rete opererà per la costruzione di un corso per mediatori linguistico-culturali riconosciuto, prevedendo anche la realizzazione di un tirocinio per ogni studente. Il corso, di un minimo di 150 ore per un massimo di 20 partecipanti, promuoverà una formazione critica e il più possibile completa approfondendo 3 macro aree di intervento: mediazione in ambito sanitario, legale e sociale. Il corso sarà gratuito per i partecipanti previo colloquio conoscitivo e motivazionale. Verrà operato un tutoraggio costante per supportare al meglio i partecipanti nell’apprendimento e nel confronto critico, verrà richiesta la partecipazione ad almeno il 75% delle lezioni per poter ottenere l’attestazione finale.

Al contempo verranno realizzate giornate di aggiornamento, ad opera dei soggetti della cooperazione, per i mediatori che già operano sul territorio e si provvederà a coinvolgerli nella formazione dei nuovi operatori. I mediatori afferenti alle cooperative qui incluse come partner verranno coinvolti nella costruzione del corso e nella promozione di un lavoro integrato con gli stessi e il territorio.

Allo stesso modo sarà fondamentale creare un albo dei mediatori così da raccogliere i nominativi degli operatori sul territorio.

AZIONE 3

Si procederà a un monitoraggio del materiale informativo rivolto alla popolazione straniera già esistente, operando, laddove necessario, a un aggiornamento degli strumenti informativi. Sarà opportuno cogliere e sostenere tutti quei mezzi informativi promossi dall’azienda sanitaria nell’ottica di una diffusione delle informazioni relative all’assistenza sanitaria offerta sul territorio. In aggiunta risulterà significativo sostenere le iniziative già promosse dai servizi sanitari e socio-sanitari accreditati. In particolar modo si guarderà con maggiore interesse al potenziamento dell’informativa e della mediazione relativamente al sostegno alla maternità e all’infanzia per accompagnare le donne, in particolar modo per quelle di origine straniera, durante tutto il percorso della gravidanza. Inoltre, verrà studiata e promossa una campagna informativa in diverse lingue relativa alla cura delle persone anziane e disabili e dare così maggiore attenzione ad un tema ad oggi ancora trascurato.

Verranno promossi mezzi di informazione digitale (quale, realizzazione di contenuti foto e video diffuse anche via pagine facebook, mezzo e-mail e whatsapp).

AZIONE 4

Verrà pensata una suddivisione del budget per i due ambiti così da prevedere una figura per ogni territorio che si occupi delle attività di monitoraggio e coordinamento relativamente al lavoro di comunità. Questa figura professionale potrà essere selezionata attraverso procedura pubblica e si occuperà del raccordo con scuole, associazioni e enti profit per la promozione di eventi, percorsi laboratoriali e raccolta fondi.

In tal senso verrà promossa la partecipazione alla vita associazionistica locale da parte di persone richiedenti asilo e non ospitate sul territorio. Si privilegeranno attività di promozione sociale, sostegno e cura della persona promuovendo un approccio di lavoro di prossimità. Come attività specifiche vengono proposti Laboratori di comunità e modalità di presa in carico di persone con diversi bisogni attraverso la l’utilizzo dei Patti sociali per l’inclusione. Attraverso lo strumento dei Patti per l’inclusione è possibile sostenere le persone più vulnerabili ideando percorsi nuovi, pensati insieme alla persona e ai soggetti principali del territorio, comprendendo soprattutto realtà locali dell’associazionismo. Queste sono modalità di lavoro che derivano dal welfare generativo e che vedono nella comunità una risorsa per il supporto alle problematiche sociali ma anche una risposta al sempre più vasto senso di isolamento e solitudine dei singoli ma anche delle famiglie.

A sostegno di queste attività verranno promossi incontri rivolti alle associazioni e alle comunità per spiegare le modalità di lavoro promosse dal presente progetto, le opportunità di sostegno e di sviluppo che si possono offrire oltre che raccogliere le proposte e le richieste derivanti dai territori stessi.

Le azioni qui proposte verranno sostenute dal personale qualificato degli enti partner: in particolare le aziende speciali si faranno carico del lavoro di raccordo con gli enti locali e monitoraggio dell’azione su macro aree, i soggetti della cooperazione metteranno a disposizione il proprio personale e le progettualità già in corso per facilità il lavoro di comunità attraverso interventi educativi e di mediazione.