di Gabriel Natali

Martedì 26 ottobre si è tenuta una giornata di laboratorio dal titolo: “Gli obiettivi 2030 nella programmazione e valutazione delle politiche locali”.

L’idea di inserire tale tema in un percorso laboratoriale dedicato a come “Sviluppare e legittimare il welfare di comunità con la valutazione” nasce dall’influenza che l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (https://unric.org/it/agenda-2030/ ) sta avendo nelle decisioni dei diversi decision maker istituzionali.

Gli obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile hanno una validità globale, riguardano e coinvolgono tutti i Paesi e le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e della cultura. Come sottolineato dalla professoressa Silvana Simoni, gli enti locali ed i comuni hanno la responsabilità di messa a terra di questi obiettivi, ricoprendo il ruolo di driver nella promozione di una cittadinanza sostenibile e nel mobilitare le comunità locali.

In questa direzione appare importante integrare strumenti di programmazione e valutazione comunale, come il Documento Unico di Programmazione, per rendere più efficaci gli sforzi per dare coerenza tra gli obiettivi di realizzazione dei servizi e di sviluppo locale con quelli di natura globale inseriti nell’Agenda. Un valido esempio viene riportato dalla voce di Walter Vitali, di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e della sindaca del Comune di Monte San Pietro, Monica Cinti attraverso l' "Agenda 2.0. Le nuove dimensioni dell’Agenda Metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile di Bologna”.

Come descritto dagli ospiti, l’agenda 2.0 si configura come dispositivo di orientamento e integrazione degli strumenti di pianificazione e programmazione vigenti, sperimentando un unico sistema integrato fra gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2.0 e il processo di programmazione.

 

Di seguito i video in cui poter vedere gli interventi degli esperti: